Targata Netflix sta spopolando la serie “La regina degli scacchi” ( ” The Queen’s Gambit” ). Lo show è ispirato dal romanzo omonimo del 1983 e scritto da Walter Tevis. Il titolo originale si riferisce al gambetto di donna, una nota apertura del gioco degli scacchi che consiste nell’offrire un pedone sul lato di donna (ovest) al giocatore avversario per ottenere un futuro possibile vantaggio. La mossa tipica effettuata dalla protagonista interpretata magistralmente da Anya Taylor-Joy.
La trama
Beth Harmon è una ragazza orfana e prodigio nel gioco degli scacchi. Durante i sette episodi della miniserie si seguiranno le sue vicissitudini dall’età di otto fino ai ventidue anni nell’America degli anni 60. Durante la sua permanenza nell’orfanotrofio Beth diventerà prima dipendente dai psicofarmaci che venivano somministrate alle fanciulle per controllarle e in seguito un alcolista a soli 17 anni.Questi suoi demoni potrebbero compromettere la partita più importante della sua vita: quella contro il più grande maestro di scacchi vivente!
Le ragioni del successo
La protagonista. Anya Taylor-Smith è di una bravura disarmante nel rappresentare il complesso personaggio di Beth. Di una bellezza efebica la giovane attrice e modella statunitense di origini argentine e britanniche sembra proprio in ascesa. Lanciata inizialmente dal visionario regista M. Night Shymalan in Split e Glass in questo 2020 fioccano per lei le collaborazioni artistiche. Partecipa al film Emma ( film in costume tratto dall’omonimo romanzo di Jane Austen) e in The New Mutants, il 13mo film dell’universo X-Men.
L’ambientazione e i vestiti. Come insegna una serie tv capolavoro come Mad Men l’ambientazione vintage, quando ben raffigurata, è garanzia di successo. Sono anche tutti impazziti per l’outfit sfoggiato dalla protagonista che presenta una grande varietà di capi d’epoca quali colletti Peter Pan, tubini bon ton e vestiti a trapezio. Il tutto è stato reso possibile grazie alla fondamentale consulenza del costumista berlinese Gabriele Binder. I capi sono diventati così di culto che sono consultabili nella mostra virtuale The Queen & The Crown organizzata dal Brooklyn Museum.
Il senso di rivincita. La regina degli scacchi è essenzialmente una storia molto americana di rivincita. Di una donna tormentata in un periodo storico molto delicato. Di una caduta negli inferi personali e di una successiva e faticosa riabilitazione e riscoperta di Sé. Temi universali e molto cari alla cultura americana ( non a caso molti hanno paragonato la filosofia dietro a questa serie a quella di un film capostipite del genere, Rocky).