Si intitolerà “Asakusa Kid” il biopic in preparazione sulla vita del regista giapponese Takeshi Kitano.
A produrre il documentario basato sull’omonima autobiografia di uno dei cineasti più amati nel mondo del Cinema sarà la piattaforma americana Netflix.
All’inizio della sua carriera, Kitano era diventato molto popolare in Giappone con lo pseudonimo di Beat Takeshi, in qualità di comico e popolare personaggio di uno show televisivo. Per la sua creatività eclettica Kitano si è poi distinto negli anni in numerosi ambiti, non solo in quello cinematografico (come attore, sceneggiatore, montatore e produttore) ma televisivo (autore e conduttore sia televisivo che radiofonico, comico), artistico-letterario (scrittore, pittore, cantante) e persino videoludico.
Il biopic in preparazione per Netflix si concentrerà soprattutto nell’approfondire il suo singolare percorso professionale come comico.
Takeshi Kitano inizia a lavorare per il Cinema nel 1983 interpretando, da attore, il suo primo ruolo drammatico accanto ad artisti del livello di David Bowie e Ruyichi Sakamoto nel film “Furyo” di Nagisa Oshima.
Nel 1989 con “Violent Cop” Kitano decide si spostarsi dietro la macchina da presa trasformandosi a tutti gli effetti in un regista di culto.
“Sonatine”, “Hana-bi”, “Brother”, “Dolls”, la trilogia “Outrage” e quella del “suicidio artistico” (“Takeshis'”, “Glory to the Filmmaker!”, “Achille e la tartaruga”) sono alcuni dei titoli della sua filmografia che continua a mettere d’accordo pubblico e critica.
Nel 1997 Kitano ha vinto il Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia con “Hana-Bi”, opera maestosa e struggente che ne consacra il talento come autore anche in Occidente.
Al di là del suo multiforme talento artistico, Takeshi Kitano ha una personalità complessa. Il 2 agosto 1994, ad esempio, è così ubriaco da schiantarsi contro un muro con la sua moto. Dopo mesi di ricovero in una clinica specializzata in fratture del cranio, Takeshi decide, però, di smettere di bere e si dedica anima e corpo alla pittura.
A seguito dello schianto, il lato destro della sua faccia resterà paralizzato per sempre tanto che quegli occhiali scuri che sono oramai un sua caratteristica distinta altro non servono che a nascondere i segni di questo incidente.
Da oltre venti anni Kitano è uno dei registi più amati dai cinefili di ogni parte del mondo che già aspettano trepidanti l’uscita del biopic “Asakusa Kid”.
Leggi anche:”Quentin Tarantino sta per scrivere due libri”
Seguici sulle nostre pagine Facebook e Twitter!