L’Unesco ha deciso di respingere la richiesta inviata per lettera dal presidente dell‘Associazione internazionale della corrida (AIT), William Cárdenas, di inserire la corrida nella lista dei patrimoni immateriali.
La proposta è stata discussa dal Comitato Intergovernativo del Patrimonio Culturale Immateriale dell’organizzazione. L’Unesco ha respinto la proposta in quanto si tratta di una semplice lettera indirizzata al direttore generale, Audrey Azoulay, priva di un fascicolo motivato di argomenti a sostegno della richiesta, e quindi non avallata da nessuno Stato.
Il rifiuto
Non si tratta, quindi, di un rifiuto da parte del suddetto comitato per la corrida di essere ammesso come candidato a Patrimonio Culturale, ma piuttosto di un rifiuto di una richiesta non adeguatamente formulata, senza i requisiti richiesti dall’Unesco.
Nella suddetta lettera, l’AIT chiede l’inserimento della festa della corrida come Patrimonio Immateriale. Questa domanda però viene accolta eccezionalmente e solo nei casi in cui la tradizione da evidenziare sia in pericolo di scomparsa – cosa che al momento non sembra essere il caso della corrida.
I tori
I tori, nonostante il rifiuto e le polemiche che li circondano, sono stati riconosciuti come patrimonio locale o regionale in Spagna e in diversi paesi in America e in Francia a livello nazionale. L’Unesco è stata criticata in passato per aver dichiarato attività come le charrerías (spettacoli equestri) in Messico come patrimonio culturale immateriale dell’umanità.
Tra i 61 fascicoli all’esame dell’organizzazione ONU per la cultura per il prossimo anno c’è anche la Spagna – insieme a quasi venti paesi – in una richiesta a favore della falconeria, pratica di allevamento e addomesticamento dei falchi e altri uccelli da caccia.
La corrida
La corrida viene praticata in Spagna, Messico, Colombia, Ecuador, Venezuela, Perù, nonché in alcune parti della Francia meridionale e del Portogallo. Questa competizione implica una competizione fisica con umani (e altri animali) che tentano di sottomettere, immobilizzare o uccidere pubblicamente un toro.
Il toro più comunemente utilizzato è il Toro da combattimento spagnolo (Toro Bravo), un tipo di bestiame originario della penisola iberica. Questa pratica viene da molti considerata sia uno sport che un’arte performativa. Il colore rosso del mantello è una questione di tradizione: i tori sono daltonici. Attaccano oggetti in movimento; il mantello dai colori vivaci viene utilizzato anche per mascherare le macchie di sangue.