Le città italiane, con la magia dei loro monumenti, sono da sempre la scenografia perfetta per fare da sfondo alle storie ambientate nel Belpaese sui libri.
In questo complesso momento storico, perciò, dove ci è precluso viaggiare attraverso il nostro stivale, il portale Holidu, celebre motore di ricerca per case vacanza, che ha analizzato i dati di Google Books stilando questa particolare classifica cartacea.
Ecco allora per voi le 10 destinazioni tricolori più menzionate in oltre 19 mila testi catalogati online lo scorso anno. E in ordine rigorosamente crescente.
Iniziamo la nostra classifica delle città italiane più menzionate nei libri con la barocca città di Palermo e le sue 25.518 citazioni. Menzionata, per la sua bellezza architettonica senza tempo, sia in indimenticati classici della letteratura come “Il Gattopardo” di Tomasi da Lampedusa che nei romanzi più recenti come “Ciò che inferno non è” di Alessandro D’Avenia e “I leoni di Sicilia” di Stefania Auci.
Bari è la nona città più citate nei libri, con 26.394 menzioni. A citare maggiormente il capoluogo pugliese imbevuto nel mare come sfondo per i suoi romanzi lo scrittore Gianrico Carofiglio visto che, citandolo: “E tutto si era svolto in quella trama di strade squadrate e regolari nelle quali, in certi pomeriggi deserti d’estate, quando c’era il maestrale, e l’aria era nitida, ogni angolo sembrava il punto di fuga verso un infinito pieno di promesse”.
Tra il Caffè Pedrocchi e la Cappella degli Scrovegni all’ottava posizione della nostra classifica delle città italiane più citate in letteratura c’è Padova, con 30.910 citazioni. Giovanna Zucca ha ambientato proprio qui i suoi thriller parodistici “Assassinio all’Ikea” e “Turno di notte”, così come Paola Barbato il fumetto “Il filo rosso” della fumettista.
Una delle città più romantiche d’Italia, Venezia, è al settimo posto con 49.773 citazioni. Tra i tanti libri ambientati nella città lagunare come “Ultimo carnevale a Venezia” di Malaguti, spicca soprattutto l’opera dello scrittore Tiziano Scarpa vincitrice del Premio Strega 2008, “Stabat Mater”.
Alla sesta posizione della classifica si piazza la città italiana decantata dal compianto compositore Lucio Dalla, con 56.262 menzioni. Tra gli autori che hanno scelto la città emiliana come location per i propri libri ci sono John Grisham (“Il broker”) e Carlo Lucarelli per “Almost Blue” e anche “Nuovi Misteri d’Italia” dove, ad esempio, scrive: “Quella che lei chiama Bologna, è un cosa grande, che va da Parma fino a Cattolica […] dove davvero la gente vive a Modena, lavora a Bologna e la sera va a ballare a Rimini […] è una strana metropoli.”
La città di Firenze è in quinta posizione con 66.749 menzioni. Ma è inutile scomodare Dante Alighieri, Boccaccio, Petrarca o Machiavelli, il fascino del capoluogo toscano perdura ancora adesso sfruttato in libri come il thriller “La casa delle Voci” di Donato Carrisi, o il best seller «Inferno» di Dan Brown, il quarto libro che segue le vicende del protagonista Robert Langdon.
Al quarto posto della graduatoria delle città più citate nei libri c’è Napoli, con 78.288 menzioni. Da “Così parlò Bellavista” di De Crescenzo alla fortunata collana di libri de “L’amica geniale” di Elena Ferrante. E proprio la scrittrice su Napoli scrive, ad esempio: “Mi immaginavo che si rifugiasse in biblioteca […] o che vagasse per Napoli, facendo caso a ogni palazzo, a ogni chiesa, a ogni monumento, a ogni lapide. O che mescolasse le due cose: prima esplorava la città, poi frugava nei libri per informarsi» – E. Ferrante, Storie della bambina perduta.”
3, Torino: 103.443 citazioni
La città di Torino sfonda per prima il muro delle 100 mila citazioni e, con 103.443 menzioni, è al terzo posto tra le città italiane più citate nei libri. Nel capoluogo piemontese sono ambientati grandi classici come “Il Fu Mattia Pascal” di Pirandello e “Cuore” di De Amicis, ma anche opere più recenti come “La solitudine dei numeri primi” di Paolo Giordano. In merito alla magia del tramonto torinese Pirandello dichiarava: “Ah, io ricordo un tramonto, a Torino, nei primi mesi di quella mia nuova vita, sul Lungo Po, presso al ponte che ritiene per una pescaja l’impeto delle acque che vi fremono irose: l’aria era d’una trasparenza meravigliosa.”
L’argento di questa classifica delle città d’Italia più citate in letteratura è per Milano, con 250.831 citazioni. Dai “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni, a Giorgio Scerbanenco e ai suoi gialli della quadrilogia di Duca Lamberti fino ad arrivare alle poesie di Alda Merini, la città meneghina dalle guglie appuntite è citatissima nei libri perché, come scriveva Aldo Busi in “Un amore”: “Era una delle tante giornate grigie di Milano però senza la pioggia, con quel cielo incomprensibile che non si capiva se fossero nubi o soltanto nebbia al di là della quale il sole, forse.”
Ed ecco la città italiana che ha ricevuto più citazioni nei libri, la Capitale d’Italia, la luminosa Roma, con 270.209 menzioni. Nella “Caput Mundi” sono ambientati sia i grandi classici (“Il piacere” di D’Annunzio, ad esempio) che opere storiche contemporanee come “L’ultima legione” di Valerio Massimo Manfredi” o best seller alla “Angeli e Demoni” di Dan Brown e “Il colibrì” di Veronesi. Proprio quest’ultimo sulla bellezza della città eterna ha scritto: “Il quartiere Trieste di Roma è, si può ben dire, un centro di questa storia dai molti altri centri. […] Del resto, la migliore descrizione che si può dare di qualunque posto è raccontare cosa vi succede, e qui sta per succedere qualcosa di importante.”
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