La terza e ultima stagione di Suburra è stata suddivisa in sei episodi dove si sono susseguiti moltissimi colpi di scena, come la morte di Samurai e quella di Aureliano Adami. Ma il finale sarebbe dovuto essere proprio questo? Secondo alcune voci, questa stagione finale avrebbe dovuto avere un finale un pochino diverso. IL Coronavirus, ad esempio, avrebbe avuto un ruolo importante. Vediamo quale.
La terza stagione nonché l’ultima di Suburra è stata piena di colpi di scena. Nel primo episodio Aureliano Adami e Spadino uccidono Samurai, gettando la criminalità romana in uno stato di confusione. Il ritorno di Manfredi, il fratello di Spadino, complica loro le cose. Nell’ultimo episodio, infatti, Angelica si risveglia in ospedale dopo aver perso la bambina e la sua famiglia e con il sostegno di Manfredi cerca di uccidere Spadino.
Aureliano vuole aiutare dunque l’amico rifiutando le chiavi di Roma (un fascicolo che Samurai costudiva). I complicati intrecci si risolveranno con uno scontro armato che uccide Aureliano e tutti i presenti alla sparatoria. L’unico a salvarsi è proprio Spadino che abbandona Roma, dopo aver ucciso Manfredi, e lascia tutto nelle mani di Cinaglia che è finalmente libero di prendersi Roma.
Il finale di Suburra 3 ha lasciato sicuramente gli appassionati della serie tratta dall’omonimo romanzo dello scrittore Giancarlo De Cataldo con l’amaro in bocca. Molti speravano che i due grandi amici, Aureliano e Spadino, riuscissero nell’intento di prendersi tutta Roma, nonostante gli ostacoli frapposti da alcuni politici corrotti. Secondo i rumors esisterebbe un finale alternativo che non è stato però trasmesso dagli autori.
Gli episodi infatti sarebbero dovuti essere 8 e non 6. Il Coronavirus avrebbe rallentato le riprese e costretto la produzione ad accelerare i tempi. Questo avrebbe comportato l’urgenza di dover accorciare la serie e trascurare alcuni dettagli che potevano dare una svolta diversa alla storia.
In questo finale alternativo Aureliano Adami sarebbe sì morto nella sparatoria ma dopo aver rivelato all’amico Spadino che soffriva comunque già di una malattia terminale al cervello. Questo si può anche evincere dalla grande quantità di pillole che il personaggio prende durante tutta la serie.
Solo dopo questa confidenza all’amico decide di gettarsi nella sparatoria. Un finale che avrebbe dato ancora di più spessore al delinquente e che avrebbe maggiormente investigato su questa unica e dolorosa storia di amicizia criminale.
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