Da Sanremo all’autografo sulla prima pagina di un libro. Riccardo Zanotti, infatti, il frontman della band musicale Pinguini Tattici Nucleari, ha pubblicato questo 3 novembre il suo primo romanzo.
AHIA! è stato pubblicato per la Mondadori al prezzo di copertina di 17,00 euro. Con questa opera prima dal titolo curioso Zanotti anticipa anche l’uscita del 4 dicembre del nuovo EP della band. Il prossimo album è stato già lanciato con il singolo “Scooby Doo”, il cui video è disponibile in rete dal 19 novembre.
Il romanzo di fantasia AHIA! racconta dell’incontro tra un giovane uomo e suo padre del quale fino a quel momento il ragazzo aveva ignorato l’identità. Il confronto tra i due sarà serrato e al tempo stesso necessario per entrambi. Non si scontreranno per provare a capirsi solamente un padre e un figlio ma due generazioni diverse accomunate però dalla passione per la musica.
La parola che dà il titolo al romanzo, AHIA!, è stata scelta dal cantante perché è in grado di descrivere, nella sua semplicità, un’infinità di emozioni e sentimenti, come a ricordarci che siamo degli eterni bambini che non devono avere paura di cadere e sbucciarsi le ginocchia.
“Ahia prima che essere parola, è una reazione, o ancora meglio una smorfia, quasi un gioco. Non ha etimologia, perché non ha storia: è semplicemente qualcosa che esiste e che diamo per scontato, come il cielo sopra la testa e la terra sotto ai piedi.”
Il 26enne Zanotti da grande avrebbe dovuto fare l’ingegnere fino a quando non è stata la musica a reclamarlo tutto per sé. Guarda caso anche Giovanni Cerioni, il protagonista del suo libro, è un ingegnere che strimpella senza troppe convinzioni la chitarra, quando vuole riempire i suoi momenti di solitudine.
L’intento del protagonista sarà quello di convincere il padre, Fabrizio Santi, ex cantautore famoso negli anni Ottanta e Novanta ma adesso caduto nel dimenticatoio, a partecipare al funerale della madre.
Il leader del gruppo Pinguini Tattici Nucleari ha scritto AHIA! durante il primo lockdown. Un’esperienza salvifica in quei giorni difficili e al tempo stesso complessa: “Mi sono fatto molto male nello scriverlo. Alle mani, ma soprattutto alla testa. Ci ho messo molto tempo, ma sono soddisfatto.”
Ritornando nuovamente sul perché del titolo scelto per il libro che racchiude il senso del romanzo, Zanotti non ha potuto fare a meno di aggiungere che:
“Ahia è una parola affascinante. Nessuno te la insegna. Non è che un giorno, quando sei bambino, tua mamma arriva e ti dice è qualcosa che devi esclamare quando ti fai male. Non te ne parla il maestro a scuola, non te la svelano gli amici al campetto. Tutti veniamo al mondo con un determinato numero di Ahia dentro, nel codice genetico, innati. Ognuno di essi corrisponde a una volta in cui permettiamo al mondo di farci del male.”
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