Chiara Ferragni è una delle poche donne italiane che ad oggi forse non ha bisogno di presentazioni. La bella imprenditrice, blogger, designer e influencer di Cremona conta 21 milioni di follower su Instagram ed è ritenuta una delle personalità più influenti sul web.

Uno dei suoi ultimi interventi su Instagram si chiama “Essere donna nel 2020”. Qui ha apertamente affrontato tematiche fondamentali per la nostra società come la diversità di genere e il maschilismo imperante.
“Questo è il momento di incaz**arsi per queste cose, di prendere posizione e di cambiare”

Lotta al maschilismo

“Ho sentito i pareri di diverse persone su alcuni fatti di cronaca successi nel nostro parere e da donna mi sentivo di dire la mia per provare a cambiare un minimo la nostra prospettiva”.

“Il problema secondo me è che la nostra società è ancora molto maschilista e patriarcale, dove le donne vengono giudicate in maniere differenti”, ha spiegato. “Ma questo giudizio non deriva soltanto dagli uomini, ma spesso anche dalle donne stesse che sono sempre pronte ad accusarsi a vicenda”.

Slut-Shaming

L’influencer ha tuonato anche contro i nuovi fenomeni del web come il revenge porn e lo slut shaming. Quest’ultimo termine si utilizza per descrivere il fenomeno che applica la società verso una donna nel farla sentire diversa e colpevole per i suoi gusti sessuali o per i suoi comportamenti e abitudini.

“Questo è il momento di incazzarsi per queste cose, di prendere posizione e di cambiare. questa è una battaglia che dobbiamo vivere e combattere tutti noi insieme. Spero che questo mio pensiero venga accolto e aiuti anche tutti voi a a capire i piccoli errori di giudizio che tutti facciamo nel quotidiano e cercare di cambiare le cose per costruire una società migliore per tutti noi e per tutte noi. Adesso è proprio il momento”.

L’importanza dei media

Infine la Ferragni ha analizzato anche il ruolo fondamentale che hanno i media nel perpetuare questi stereotipi culturali dannosi.
“Soprattutto se si parla di omicidi, i media mettono spesso l’accento su dei dettagli irrilevanti, che sembrano dare delle false scuse ai comportamenti maschili”.

“Per esempio si dice che lui era geloso o che lei gli aveva fatto le corna. Questo fa pensare che anche la donna abbia un ruolo e che la violenza passi in secondo piano o che sia in parte giustificata. Si sposta la colpa dall’aggressore alla vittima con delle frasi del tipo ‘come eri vestita’, ‘era ubriaca’ “.

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